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Podcast – Il Futurismo – parte 4

Dopo aver conosciuto alcuni dei principali esponenti della prima generazione del Futurismo, impariamo ora quali forme di espressione predilessero gli artisti futuristi italiani.

Avete mai osservato o letto un’opera futurista? Ascoltate il podcast per conoscerne una davvero conosciuta.

After having met some of the main exponents of the first generation of Futurism, we now learn which forms of expression the Italian Futurist artists preferred.

Have you ever observed or read a futurist work? Listen to the podcast to get to know a really known one.

Listening n° 158

Buon ascolto!


LE CARATTERISTICHE DEL FUTURISMO E LE SUE ESPRESSIONI

L’incidente, avuto da Marinetti quando correva a forte velocità con la sua auto, diede effettivamente un’impronta fondamentalmente all’avanguardia futurista.

Il nucleo tematico del Futurismo era costituito dalla velocità e dal dinamismo in ogni sua forma; il presente e il futuro avevano l’obbligo di sostituire il passato, per questo i miti dell’elettricità, del treno, dell’automobile, dell’aereo erano molto frequenti.

Lo stesso linguaggio era volutamente provocatorio, pieno di immagini, fino ad arrivare allo stile delle Parole in libertà che diresse l’opera letteraria di molti futuristi.

Altri concetti che venivano esaltati nel Manifesto del Futurismo erano il militarismo, il nazionalismo, la guerra, definita come la sola igiene del mondo.

Seguendo l’estetica della velocità, le opere pittoriche futuriste erano essenzialmente composte da componenti dinamiche, puntando a contrasti simultanei di colori, alla convivenza di linee spezzate e spigolose, unite all’intensità e alla fluidità delle pennellate.

Anche nella scultura ritroviamo gli stessi parametri: l’opera vive, s’ingloba nello spazio dell’osservatore e lo costringe a muoversi con esso, come si può notare nella celeberrima statua di Boccioni chiamata “Forme uniche della continuità nello spazio”.

Interessanti e stupefacenti furono gli esperimenti di adattamento dei principi futuristi al campo dell’architettura, da parte di Antonio Sant’Elia, e a quello della musica, con la teoria del rumorismo di Luigi Russolo.

Il passato, con i suoi miti e i suoi richiami, doveva essere spazzato via anche dal teatro, dove si doveva prediligere una pura e provocante improvvisazione, e dal cinema, che andava alla ricerca di un linguaggio nuovo, antigrazioso, dinamico e deformante, fatto di viaggi, cacce e guerre.

Per terminare, la letteratura e la poesia furono tra i primi modi espressivi del futurismo: oltre a Marinetti, altri esponenti noti furono Aldo Palazzeschi, Paolo Buzzi e perfino Salvatore Quasimodo aderì in gioventù. Nei componimenti dei letterati e poeti futuristi si ritrova, nuovamente, l’esaltazione del futuro e della dinamicità, lo sprezzo delle regole e dei limiti, la declamazione di sensazioni forti associate alla velocità e alla guerra.

 


Domande:

1) Quali sono i concetti esaltati dal Manifesto del Futurismo?

2) Quali sono le forme di espressione artistica sperimentate dai futuristi ?

3) Quali nomi di futuristi della prima generazione sono presenti in questo testo?

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